Siria: testimoni a Faz, "massacro Hula commesso da ribelli"
Sarebbe stato in realtà commesso da forze ribelli il massacro di circa 110 civili, fra cui donne e bambini, a Hula, in Siria, compiuto il 25 maggio e attribuito alle forze di sicurezza di Bashar Al Assad e che fece indignare il mondo per le immagini di cadaveri di bambini avvolti in coperte.
Secondo alcuni testimoni citati dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), la maggioranza delle vittime sarebbe costituita da sciiti alawiti, la minoranza di cui fanno parte il rais e il suo clan e che sostiene il regime.
Le vittime del massacro sarebbero state poi filmate da morte dai carnefici e il video diffuso su internet per far ricadere la colpa sul regime. Secondo le fonti citate dal giornale, il massacro è avvenuto dopo che le forze anti-regime hanno attaccato tre posti di blocco dell'esercito, allestiti fuori da Hula proprio per proteggere la minoranza alawita dalle milizie sunnite dei villaggi vicini. Le forze pro-regime, assediate dai ribelli, scrive la Faz, hanno chiesto rinforzi, ingaggiando una battaglia di almeno 90 minuti.
Le fonti della Faz sono testimonianze di profughi dalla regione di Hula raccolte da affiliati al monastero di San Giacomo a Qara, in Siria.
"Il massacro - scrive il giornale sulla base delle testimonianze - è avvenuto mentre accadeva questo. Le persone uccise - si legge - appartenevano quasi esclusivamente alle minoranze alawite e sciite di Hula, dove il 90% della popolazione è sunnita.
Diverse decine di membri di una famiglia che si era convertita dall'Islam sunnita a quello sciita sono state massacrate. Lo stesso è accaduto ai Shomaliya, una famiglia alawita, e lo stesso ai familiari di un deputato sunnita del parlamento siriano considerato un collaboratore (del regime).