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Svizzera-USA: avanza dossier accordo su evasione fiscale

(Keystone-ATS) I negoziati tra le autorità Usa e la Confederazione in merito alla regolamentazione del problema dell’evasione fiscale sono a buon punto. Lo scrive oggi l’agenzia stampa Reuters, sottolineando che l’eventuale accordo potrebbe assomigliare all’intesa trovata tra il fisco americano e UBS e valere anche per altre banche non elvetiche che operano negli Stati Uniti.

Stando alla Reuters, che cita fonti dell’amministrazione a stelle e strisce, le trattative tra Berna e Washington sono in fase avanzata. In base a questa intesa, che dovrebbe essere applicata ad altri casi, la banca sospettata dovrebbe pagare volontariamente una multa e fornire i nomi dei presunti evasori fiscali, in cambio dell’interruzione delle procedure giuridiche a loro carico.

La Reuters non svela i nomi delle banche alle quali potrebbe essere applicato l’accordo, che a grandi linee segue l’intesa concordata tra l’UBS e il fisco Usa. UBS ha dovuto pagare una multa di 780 milioni di dollari e consegnare i nomi di circa 4500 clienti americani sospettati in patria di evasione.

Stando alle fonti consultate, una proposta di accordo dovrebbe essere pronta per luglio. Insieme, se tutte le banche sospettate dovessero aderire all’intesa, le casse statali americane verrebbero rimpinguate di svariati miliardi di dollari. Le banche riottose verrebbero tartassate con denunce e inchieste approfondite.

Dopo l’accordo con UBS, le autorità americane avevano fatto capire che altre società erano finite nel mirino della giustizia, tra cui anche il Credit Suisse. Questa banca ha sempre ripetuto di aver rispettato le norme vigenti negli Usa.

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