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Tassi bassi sono “oppio per il popolo”

(Keystone-ATS) Ancora “oppio per il popolo”: sono da interpretare così, secondo il professor Donato Scognamiglio dell’Università di Berna, le ultime decisioni della banche centrali, che hanno confermato la loro politica monetaria ultraespansiva.

“Distribuiamo per così dire droga a prezzi discount e sempre più persone diventano dipendenti dai soldi a buon mercato”, afferma l’economista in un’intervista pubblicata oggi da Tagesanzeiger.ch/Newsnet). “In tal modo sul mercato immobiliare diventano redditizi persino oggetti poco attrattivi, semplicemente perché i tassi rimangono così bassi. Questo significa anche che la tentazione di investire in immobili rimane molto elevata”.

Come noto, a sorpresa al Federal Reserve americana ha deciso di mantenere inalterati i programmi di acquisti di titoli di stato. E anche la Banca nazionale svizzera (BNS) – ma questo era nelle attese – non ha cambiato di una virgola la sua politica, anche perché i suoi margini di manovra, considerato il rischio di un rafforzamento del franco, sono ritenuti scarsi.

Secondo Scognamiglio il cuscinetto anti-ciclico di capitale sui mutui che per le banche scatterà a breve – dal 30 settembre è prescritta una copertura supplementare di mezzi propri dell’1% – avrà un impatto limitato. “Si dovrebbe intervenire non sulle banche, bensì su coloro che domandano le ipoteche”. Costoro devono essere in grado di sopportare un tasso del 5% senza che i costi del credito superino un terzo del loro redditto.

Ma la politica come deve intervenire? “Una possibilità sarebbe puntare sugli ammortamenti”, sottolinea l’esperto. “Da qualche tempo le ipoteche di durata superiore a 20 anni devono essere ammortizzate per un terzo. Aumentando ulteriormente questa quota si vedrebbe presto chi è effettivamente in grado di sopportare l’onere di un mutuo. Molti di coloro che calcolano al centesimo e che quindi si assumono grandi rischi rinuncerebbero ad acquistare un immobile”.

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