Uno studente universitario thailandese è stato condannato oggi a due anni e mezzo di reclusione per lesa maestà, in seguito a dei commenti giudicati critici verso la monarchia pubblicati su Facebook. Si tratta dell'ultima di una serie di condanne derivanti dall'applicazione del provvedimento, che è stata intensificata in seguito al colpo di stato dello scorso maggio.

"Akaradej", questo il nome dello studente di 24 anni secondo il sito Prachatai, è stato inizialmente condannato a cinque anni, una pena in seguito dimezzata data l'ammissione di colpa dell'imputato. Il giovane era stato arrestato lo scorso giugno nel dormitorio dell'università di Bangkok dove studia, con l'accusa di aver pubblicato un commento passibile di lesa maestà in risposta allo status Facebook di un amico. La denuncia sarebbe arrivata proprio da quell'amico.

I procedimenti per lesa maestà si sono impennati "a un livello senza precedenti", come lamenta Amnesty International. Il provvedimento prevede pene fino a 15 anni per chiunque offenda il re, la regina, il principe ereditario o il reggente, ma è ormai utilizzato per qualsiasi critica relativa anche a re passati; di recente, una denuncia è stata inoltrata contro Sulak Sivaraksa, un intellettuale buddista di 83 anni, che aveva "osato" mettere in dubbio l'attendibilità storica di un duello- uno dei miti fondanti della storiografia nazionale - con protagonista un re di quattro secoli fa.

Il re Bhumibol Adulyadej (86 anni) è sinceramente venerato da milioni di thailandesi, ma un dibattito sulla sua figura - dato il provvedimento e decenni di propaganda - e sull'istituzione monarchica è di fatto reso impossibile in patria. Il nuovo primo ministro e capo della giunta militare, generale Prayuth Chan-ocha, ha ribadito il ruolo centrale dell'esercito nella difesa della monarchia.