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Tunisia: presidente scioglie il governo, incarico a Ghannouchi

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 gennaio 2011 - 16:26
(Keystone-ATS)

BEIRUT - Il governo tunisino è stato sciolto oggi dal presidente ad interim Foued Mebazaa, che ha incaricato il primo ministro Mohammed Ghannouchi di formare un nuovo esecutivo. L'annuncio è stato dato in diretta tv dallo stesso Mebazaa, che fino a stamani ricopriva la carica di presidente del Parlamento.
Nella sua prima apparizione pubblica televisiva, il presidente della repubblica ad interim ha assicurato che "nessuno sarà escluso" dal processo politico e che il prossimo esecutivo sarà un "governo di unità nazionale" che "rispetterà la costituzione". "Tutti i tunisini senza eccezioni" saranno associati al processo politico, ha detto Foued Mebazaa in un breve discorso dopo aver prestato giuramento.
Dal canto suo, il premier Mohammed Ghannouchi ha detto che gli oppositori ed esuli "possono rientrare quando vogliono. È il loro paese". Il premier ha trasmesso all'opposizione la proposta di formare un governo di coalizione. Ghannouchi ha aggiunto che il proseguimento dei saccheggi è "inaccettabile" e ha assicurato che le autorità tunisine sono impegnate al massimo per per riportare l'ordine nel Paese.
Il leader del Partito Democratico Progressista (PDP) all'opposizione in Tunisia, Mohammed Nejib Chebbi, ha detto che "una commissione politica", appena costituita, indagherà sulle "malefatte e sul furto di beni pubblici" commessi dall'entourage dell'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali. Secondo Chebbi, il consigliere per la sicurezza nazionale, Ali Seriati, è stato arrestato perché accusato di avere organizzato bande criminali del vecchio regime per organizzare i saccheggi avvenuti in questi giorni. Inoltre, il capo di stato maggiore Rashid Ammar, che era stato destituito da Ben Ali, è stato ora reinsediato nel suo incarico.
Intanto la Francia ha annunciato che "dà un sostegno determinato" alla "volontà di democrazia" del popolo tunisino. Il presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, prendendo per la prima volta posizione in modo chiaro a favore delle manifestazioni tunisine, ha fra l'altro affermato che l'Eliseo ha "adottato le necessarie disposizioni perché i movimenti finanziari sospetti riguardanti beni tunisini in Francia siano bloccati".

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