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Turchia: esplosione ad Ankara, feriti

(Keystone-ATS) Una bomba nascosta in un’auto è esplosa stamattina nel centro di Ankara, la capitale della Turchia, causando almeno 15 feriti, di cui cinque così gravi che prime informazioni avevano parlato di due morti.

Il bilancio provvisorio è stato fornito da un vicepremier, Besir Atalay, che non ha avanzato ipotesi sulla matrice dell’attentato ma in Turchia – quando scoppia un ordigno – si sospetta subito del Pkk, la formazione terroristica che reclama l’indipendenza della zona di insediamento dei curdi nel sud est del paese.

L’esplosione è avvenuta nel centralissimo quartiere di Kizilay, pieno di negozi e densamente frequentato. Lo scoppio, udito a chilometri di distanza e che ha innescato un incendio domato a fatica dai vigili del fuoco, ha danneggiato sei auto e infranto i vetri di edifici in un ampio raggio.

Sul posto, oltre alle ambulanze, sono arrivati anche gli specialisti dell’antiterrorismo. Nei pressi ci sono edifici pubblici come il municipio circoscrizionale, ma anche il ministero della Giustizia e la Corte di cassazione: questi però tranne il dicastero, non sembra possano essere obiettivi appetibili e clamorosi per terroristi.

Divisi alla caduta dell’impero ottomano fra Turchia, Iraq, Iran e Siria, i 12-15 milioni di curdi reclamano una maggiore autonomia da Ankara con un’insurrezione che, condotta dalla loro formazione terroristica Pkk, dal 1984 ha causato più di 45 mila vittime. Sul fronte curdo, la situazione in Turchia è tesa in quanto sono in corso preparativi per un’operazione turca oltre-frontiera che dovrebbe stanare i terroristi nello loro basi nel nord dell’Iraq.

In azione nelle metropoli turche in genere è un’organizzazione affiliata al Pkk, quella dei Tak (i Falchi per la libertà del Kurdistan). Il timore di attentati ha spinto le autorità a bloccare un treno nei pressi della capitale per un sospetto pacco-bomba.

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