BRUXELLES - Il primo vertice Ue nel nuovo formato previsto dal Trattato di Lisbona, che limita il consesso ai soli capi di Stato e di governo, ha creato malumori tra i ministri degli esteri che erano inclusi nel vecchio formato.
A riferirlo è stato il ministro degli esteri svedese Carl Bildt che, davanti alla commissione esteri dell'europarlamento, ha confidato di avere la sensazione di essere tirato in ballo dai colleghi "come il presidente di un sindacato dei ministri degli esteri" che, in quanto tale, dovrebbe protestare contro questa nuova disposizione.
La Svezia, presidente di turno della Ue fino al 31 dicembre, ha deciso di anticipare le novità introdotte da Lisbona, non invitando i ministri degli esteri attorno al tavolo dei leader. I capi delle diplomazie possono comunque partecipare al vertice, come membri della delegazione. Prima di Lisbona, i ministri degli esteri accompagnavano i premier e avevano una cena separata dedicata ai temi esteri.
Il segretario di Stato francese Pierre Lellouche e il ministro degli esteri finlandese Alexander Stubb hanno riferito nei giorni scorsi di avere visto alcuni ministri degli esteri "irrigidirsi" di fronte a questa decisione. "La questione è stata dibattuta per ore all'interno del Comitato dei rappresentanti dei 27", hanno riferito fonti. "Il malumore è generalizzato". Anche l'Italia nutre perplessità e ritiene necessario valutare cosa fare per il futuro.
Secondo il trattato di Lisbona, la titolarità è dei soli capi di stato e di governo, ma i leader possono farsi assistere da un ministro, che deve restare però dietro le quinte.