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ZH: ex primario cardiochirurgia assolto da accusa falsità in atti

(Keystone-ATS) L’ex capo clinica di cardiochirurgia dell’Ospedale universitario di Zurigo (USZ) è stato assolto oggi in prima istanza dall’accusa di falsità in atti di funzionari. La sentenza del Tribunale distrettuale può ancora essere impugnata davanti al Tribunale cantonale.

La decisione è stata presa “in modo rapido e chiaro”, ha detto la giudice, precisando che non è stato possibile dimostrare alcuna intenzionalità da parte dell’imputato. Il tribunale ha quindi seguito la richiesta della difesa.

Il Ministero pubblico di Zurigo rimproverava al cardiochirurgo di aver indicato su un referto il tempo di un intervento chirurgico troppo breve, durante il quale il paziente era morto. Il cardiochirurgo Paul Vogt, oggi 67enne, era in pratica sospettato di aver lasciato in anticipo la sala operatoria, per occuparsi di un paziente privato e di avere tenuto nascosto il nome di un altro chirurgo.

In seguito ad una denuncia anonima, l’ex primario era stato inizialmente indagato anche di omicidio colposo, ma il Ministero pubblico ha archiviato l’indagine. Da allora il cardiochirurgo è stato pensionato dall’USZ, ma continua a lavorare come medico.

Il tribunale ha riconosciuto all’imputato un risarcimento di 5000 franchi per le spese legali. La pubblica accusa chiedeva invece nei suoi confronti una pena pecuniaria sospesa di 20 aliquote da 2000 franchi e una multa di 5000 franchi.

Ingaggiato dopo il “caso Maisano”

L’avvocato difensore ha descritto il suo cliente come il “salvatore” della clinica di cardiochirurgia dell’USZ, di cui aveva assunto la direzione in una situazione caotica. Il fatto che in una situazione così complicata il suo assistito abbia fatto degli errori nel suo primo referto, in seguito peraltro corretti, non può essere considerato un reato, ha detto l’avvocato.

L’udienza ha dato inoltre all’imputato la possibilità di fare una lunga digressione sulle condizioni riscontrate nel reparto di cardiochirurgia nell’estate 2020, quando fu chiamato ad assumere ad interim la funzione di capo clinica in seguito alla partenza del suo predecessore Francesco Maisano.

Paul Vogt ha mosso gravi accuse al suo predecessore, affermando che 150 pazienti morti durante operazioni eseguite tra il 2016 e il 2020 avrebbero potuto sopravvivere. Da un’indagine interna aperta in seguito alle accuse di un wistleblower – poi licenziato – era emerso che li professor Maisano aveva impiantato protesi di una società della quale deteneva una partecipazione non dichiarata, con un possibile conflitto di interessi.

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