BNS: tasso guida resta allo 0,0%, in linea con attese
La Banca nazionale svizzera (BNS) mantiene invariata la sua politica monetaria: nell'ambito del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria l'istituto ha comunicato di lasciare il suo tasso guida allo 0,0%.
(Keystone-ATS) La decisione odierna è in linea con quanto atteso da tutti gli economisti interpellati dall’agenzia Awp a inizio dicembre, dopo la diffusione, da parte dell’Ufficio federale di statistica (UST), dei dati sull’inflazione risultata allo 0,0% in novembre e al limite della fascia di obiettivo che la BNS considera di stabilità, ossia un rincaro compreso tra lo 0% e il 2%.
Secondo la BNS, l’attuale tasso di riferimento supporta lo sviluppo economico, il che significa che è espansivo. Allo stesso tempo, contribuisce a mantenere l’inflazione nell’ambito della stabilità dei prezzi.
Nei mesi scorsi l’inflazione è risultata leggermente più bassa di quanto atteso, ha comunicato oggi la BNS. A medio termine, tuttavia, la pressione inflazionistica è rimasta praticamente immutata rispetto all’ultima valutazione della situazione economica e monetaria.
“La nostra politica monetaria contribuisce a far sì che l’inflazione dovrebbe aumentare lentamente nei prossimi trimestri”, ha detto il presidente della BNS Martin Schlegel in occasione dell’esame trimestrale della situazione economica e monetaria.
Nonostante ciò la BNS abbassa leggermente le sue previsioni di inflazione per gli anni 2026 e 2027. In particolare le autorità monetarie prevedono nei prossimi due anni un’inflazione media dello 0,3% e dello 0,6%. Nella precedente valutazione di settembre, le previsioni erano ancora rispettivamente dello 0,5% e dello 0,7%. Per l’anno in corso viene confermata la previsione del rincaro allo 0,2%.
Pertanto, la previsione di inflazione della BNS rimane sopra lo zero, il che, secondo gli economisti, non lascia presagire una rapida introduzione di tassi negativi. La maggior parte degli economisti prevede che il tasso di riferimento della BNS rimarrà attorno allo zero per tutto il 2026. Gli aumenti dei tassi sono attesi solo all’inizio del 2027.
La Banca nazionale continuerà a osservare la situazione e adeguerà se necessario la politica monetaria per garantire la stabilità dei prezzi. L’istituto guidato da Martin Schlegel è inoltre pronto a intervenire sul mercato dei cambi se necessario.
Rispetto all’ultimo esame della situazione – indica la nota – le prospettive economiche per la Svizzera sono un po’ migliorate grazie all’abbassamento dei dazi statunitensi e all’evoluzione internazionale lievemente più favorevole. Per l’intero 2025 la Banca nazionale si attende un aumento del Pil di quasi l’1,5%, per il 2026 un tasso di crescita di circa l’1%. In tale contesto la disoccupazione dovrebbe progredire ancora leggermente.
Il rischio principale per l’economia nazionale – viene sottolineato – resta comunque lo sviluppo dell’economia mondiale.