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Cassis: affrontare insieme le sfide future

Un drone ha scattato una foto di Ignazio Cassis con accanto il nunzio papale in Svizzera Martin Krebs e attorno a loro un centinaio di ambasciatori accreditati riuniti oggi nella sala del Consiglio nazionale. Keystone/EDA/DFAE/VALENTIN FLAURAUD sda-ats

(Keystone-ATS) “È iniziata una nuova era, un’era che comporta opportunità, ma anche rischi”: lo ha affermato oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis nella sua allocuzione in occasione del ricevimento del corpo diplomatico.

Davanti agli ambasciatori di numerosi paesi riuniti a Palazzo federale, il “ministro” degli esteri ha detto, riferendosi al Covid-19, che “dobbiamo dar prova di più pazienza di quanto vorremmo. Una pazienza a cui i tempi frenetici in cui viviamo non sono più abituati”. Ma “ogni pandemia, nella storia dell’umanità, a un certo punto è giunta al termine”.

“Certo è che il Covid-19 ha colpito il mondo in un momento in cui era già sottoposto a una forte pressione geopolitica”, ha constatato il ticinese in base al testo scritto del suo discorso. La rivoluzione, cui il rapido sviluppo delle nuove tecnologie digitali ha impresso una forte accelerazione, è in pieno svolgimento “e nessuno sa dove ci condurrà”. È iniziata una nuova era, un’era che comporta opportunità, ma anche rischi. Con o senza pandemia, ha aggiunto, è bene interrogarsi sullo stato attuale delle relazioni internazionali.

Anche se il clima politico diventa sempre più difficile, “non vi è tuttavia motivo di avere una visione del mondo soltanto cupa. Sono persuaso che le sfide globali siano anche fonte di nuovi impulsi di cooperazione. Che le cose che ci uniscono siano più numerose di quanto siamo talvolta propensi a credere. E che troveremo vie comuni per sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie a vantaggio di tutti”.

È inoltre incoraggiante il fatto che negli ultimi mesi abbiamo constatato nuovamente una maggiore disponibilità al dialogo, come l’anno scorso nell’ambito del vertice tra gli Stati Uniti e la Russia a Ginevra, ha ancora dichiarato Cassis. Promuovere il dialogo è una delle priorità della politica estera svizzera. Con i nostri buoni uffici vogliamo fornire un contributo alla pace e alla sicurezza. “Constato ripetutamente come la neutralità della Svizzera acquisti un’importanza crescente a livello internazionale e come il nostro ruolo di mediazione sia sempre più riconosciuto.”

In tal senso vogliamo rafforzare la posizione della Ginevra internazionale facendo diventare la città un centro globale di innovazione e competenza in materia di progresso scientifico e tecnologico. A questo scopo sono stati già lanciati diversi progetti, ad esempio la fondazione Geneva Science and Diplomacy Accelerator (GESDA), con sede proprio nella città di Calvino.

Cassis ha anche spezzato una lancia a favore dell’ONU: quest’ultima “è e rimane indispensabile. È l’unica piattaforma globale di scambio che può aiutarci ad affrontare insieme le sfide future”. Con il motto “Un più per la pace”, la Svizzera fa anche un passo importante nell’ambito della sua candidatura al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Vent’anni dopo la sua adesione all’ONU, ha affermato, “la Svizzera è pronta a portare avanti il suo impegno di lunga data a favore della pace e della sicurezza in seno a questa importante organizzazione”.

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