Commercio estero stabile in ottobre, ancora in calo con gli Usa
Dopo il forte aumento in settembre il commercio estero svizzero si è stabilizzato in ottobre, ma ancora in calo è risultato nei confronti degli Stati Uniti.
(Keystone-ATS) Stando ai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) il valore totale dei beni venduti in altri paesi è sceso dello 0,3% rispetto al mese prima, quando era stato osservato un incremento del 3,4%. Le importazioni sono salite dello 0,2%, a fronte del +9,5% registrato in settembre.
Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell’effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a -0,6% (export) e +0,1% (import). Hanno preso la via dell’estero merci per 22,5 miliardi di franchi, mentre in direzione opposta i movimenti ammontano a 19,9 miliardi: il periodo in rassegna si chiude quindi con un’eccedenza di 2,6 miliardi (era di 2,7 miliardi in settembre).
Nel confronto con settembre i principali settori dell’export hanno avuto un andamento non del tutto uniforme: il ramo di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +1,0% (a 12,6 miliardi di franchi); seguono le macchine e l’elettronica (+0,4% a 2,7 miliardi), l’orologeria (+1,9% a 2,0 miliardi) e gli strumenti di precisione (-3,0% a 1,4 miliardi).
A livello geografico il continente più interessante per i prodotti elvetici rimane l’Europa (+6,9% a 13,6 miliardi), con un contributo importante fornito da Germania (+12,8% a 3,9 miliardi), Slovenia (+61,9% a 2,4 miliardi), Italia (-11,3% a 1,7 miliardi) e Francia (+2,7% a 1,1 miliardi). In sensibile flessione è il Nord America (-5,1% a 4,4 miliardi): gli Stati Uniti, malgrado il deciso calo (-5,5% a 4,2 miliardi), rimangono comunque il primo importatore di merci dalla Confederazione. Fa un passo indietro anche l’Asia (-3,1% a 4,4 miliardi), sulla scia dello scarso dinamismo della Cina (-2,0% a 1,2 miliardi).
Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (-1,4% a 7,5 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (-3,5% a 2,7 miliardi), veicoli (+5,5% a 1,8 miliardi) e metalli (+1,0% a 1,2 miliardi). Riguardo alle regioni, in progressione è l’Europa (+1,4% a 14,8 miliardi), in flessione è l’Asia (-2,5% a 3,3 miliardi), mentre sostanzialmente stabile è il Nord America (-0,3% a 1,1 miliardi, con gli Usa a +0,6%).