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TF: medico non potrà più lavorare sotto propria responsabilità

Keystone-SDA

Il Canton Svitto ha giustamente revocato a un medico l'autorizzazione all'esercizio della professione sotto la propria responsabilità: lo ha stabilito il Tribunale federale secondo cui, con la condanna per reati sessuali, l'uomo non è più degno di fiducia.

(Keystone-ATS) L’uomo di una sessantina d’anni potrà praticare la professione solo sotto la responsabilità di un altro medico, ad esempio come assistente.

La maggioranza dei giudici ha ritenuto che a causa della condanna per ripetuta coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere il medico non fosse più degno di fiducia, uno dei requisiti per il rilascio dell’autorizzazione ora revocata, è stato spiegato oggi durante l’udienza pubblica.

Una minoranza di due giudici (su cinque) ha ritenuto invece che la revoca dell’autorizzazione fosse sproporzionata: a loro avviso vi sarebbe la possibilità di consentire al medico di continuare a esercitare la professione a determinate condizioni. Nel 2017 il Canton Svitto aveva imposto certe condizioni dopo essere stato informato dalle autorità zurighesi dell’avvio di un’inchiesta penale nei confronti dell’uomo.

La minoranza ha inoltre sottolineato che occorre tenere conto del fatto che i reati risalgono ormai a quasi un decennio fa. Con ciò non vuole minimizzare la gravità dei fatti commessi. Dal 2017, tuttavia, le autorità svittesi non hanno adottato ulteriori misure fino a quando, nel 2022, sono state informate dal Canton Zurigo della condanna passata in giudicato. Un altro giudice ha osservato che bisogna tener conto anche del fatto che il termine di prescrizione per il reato di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere è di 15 anni.

Nel gennaio 2017 il Dipartimento della sanità del Canton Zurigo aveva informato l’Ufficio della sanità e degli affari sociali del Canton Svitto che avrebbe avviato una procedura di vigilanza a seguito di un procedimento penale avviato dal ministero pubblico contro il medico. Tre pazienti avevano presentato denunce contro di lui in modo indipendente l’una dall’altra.

Nell’agosto dello stesso anno, l’autorità svittese aveva vietato al medico di praticare qualsiasi tipo di massaggio e terapia manuale sulle pazienti. Inoltre gli era stato imposto di trattare le pazienti solo in presenza di un’assistente di studio medico o di personale di cura.

Nel luglio 2022 il TF ha confermato la pena detentiva sospesa di 24 mesi inflitta nel 2020 dal Tribunale cantonale di Zurigo in relazione al caso di una delle tre donne (per le altre due non si è arrivati a una condanna).

Solo un anno e mezzo dopo, l’ufficio della sanità svittese ha ordinato la revoca dell’autorizzazione all’esercizio della professione sotto la propria responsabilità nel cantone. Fino ad allora e anche durante il procedimento di ricorso in corso sono rimaste in vigore le condizioni imposte nell’agosto 2017.

Il medico condannato era abilitato all’esercizio della professione, oltre che a Svitto, anche a Zurigo e in Argovia. Dopo l’avvio del procedimento penale nel 2017 anche gli altri due Cantoni hanno imposto condizioni. A Zurigo l’uomo ha poi perso l’autorizzazione nel 2023, mentre in Argovia la revoca è diventata definitiva solo quest’anno, poiché l’interessato ha presentato ricorso contro le sentenze di tutte le istanze.

Un medico lavora sotto la propria responsabilità professionale non solo quando ha un proprio studio, ma anche quando è dipendente ma non esercita sotto la supervisione di un medico autorizzato.

(sentenza 2C_630/2024 del 6.11.2025)

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