Casse pensioni: in ottobre rendimento positivo
Ottobre positivo per le casse pensioni svizzere: stando a un'analisi periodica di UBS il rendimento medio, al netto delle spese, si è attestato all'1,2%.
(Keystone-ATS) Per quanto riguarda le singole classi di investimento, sul risultato hanno influito in particolare le azioni svizzere (+9,5%) ed estere (+9,6%), nonché – in misura minore – le obbligazioni svizzere (+1,2%), mentre quelle estere (-1,3%) hanno arretrato, emerge dalle tabelle pubblicate oggi dall’istituto. È pure avanzato il comparto degli immobili (+3,4% gli investimenti diretti, +3,0% quelli indiretti). Nel periodo in rassegna l’istituto di previdenza più ispirato ha conseguito un rendimento del 2,8%, quello meno accorto (o fortunato) dello 0,1%.
Dall’inizio dell’anno la performance è del 4,8%. Se si prende come riferimento il periodo intercorso dal 2006 – l’anno in cui UBS ha cominciato a fare i calcoli in questo campo – il rendimento medio annuo delle casse pensioni è stato del 3,4%. Nel 2024 l’indicatore si è attestato al +7,7% e nel 2023 al +5,0%, dopo un 2022 da dimenticare (-9,6%).
Gli esperti di UBS rimangono fiduciosi riguardo alle prospettive dei mercati globali, malgrado quelle che considerano le persistenti sfide. “A nostro avviso le tensioni tra Stati Uniti e Cina non dovrebbero intensificarsi e il passato ha dimostrato che i periodi di blocco dell’amministrazione statunitense hanno un impatto economico limitato”, si legge in un’analisi. “Il calo dell’inflazione e i dati più deboli sul mercato del lavoro potrebbero inoltre indurre la Federal Reserve ad ulteriori tagli dei tassi di interesse”.
Sebbene le valutazioni nel settore tecnologico siano considerate elevate gli specialisti di UBS le ritengono giustificate, visto il potenziale di innovazione trasformativa dell’intelligenza artificiale (IA) e la forte crescita degli utili. “Gli investimenti nell’IA negli Stati Uniti sono forti, ma non surriscaldati, e i titoli dei giganti tecnologici di oggi sono scambiati a rapporti prezzo/utile molto più bassi (circa 30 volte) rispetto al picco delle dotcom (oltre 70 volte)”.