Giacometti nel suo atelier del quartiere Montparnasse.
Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
Con la moglie Annette.
H.CARTIER BRESSON/MAGNUM PHOTOS
A Stampa, il suo villaggio natale, a pochi chilometri dalla frontiera con l'Italia.
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Cartier-Bresson affermò che la madre di Giacometti riusciva a far smettere il figlio di dipingere se pensava che il lavoro era finito.
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Nella sua casa con la madre 90enne.
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Il padre Giovanni era anche un pittore conosciuto.
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La casa di famiglia a Stampa.
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Mele di famiglia: Giacometti le acquistava nel negozio del cugino.
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Pensieroso o annoiato?
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Le unghie di Giacometti erano sempre annerite, secondo Cartier-Bresson.
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Con la moglie Annette a Parigi.
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Giacometti 'catturato' da Cartier Bresson in un momento topico.
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Il fotografo francese Henri Cartier-Bresson era profondamente legato all’artista svizzero Alberto Giacometti. La loro amicizia era iniziata in un caffè parigino negli anni 1930 e si era protratta fino alla morte dello scultore, avvenuta cinquant’anni fa, l’11 gennaio del 1966.
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Una formazione in silvicoltura e biologia della conservazione mi ha portato sulla strada della difesa dell'ambiente. Il giornalismo e la Svizzera mi hanno reso un osservatore neutrale che chiede conto alle aziende delle loro azioni.
Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, Anand Chandrasekhar
In quanto amico, Cartier-Bresson ha avuto il privilegio di poter entrare nell’intimità dell’artista grigionese. Ha immortalato Giacometti non solo nel suo atelier alla Rue Hippolyte-Maindron, ma anche in contesti più personali. Ad esempio durante delle vacanze trascorse con lui e la sua famiglia nel villaggio natale dello scultore, a Stampa, nei Grigioni. Questa intimità ha forse rafforzato ancora di più l’ammirazione che Cartier-Bresson nutriva per l’artista, definito dal fotografo «uno degli uomini più lucidi e intelligenti» che conosceva.
Entrambi avevano molti lati in comuni. Erano tutti e due appassionati di surrealismo e ammiravano pittori come Cézanne, Van Eyck, Uccello…
I loro modi di creare erano però differenti. Cartier-Bresson credeva che un fotografo, contrariamente a un pittore, era creativo solo per la frazione di secondo necessaria che scattare l’immagine.
Nato e cresciuto in Val Bregaglia, Giacometti – classe 1901 – era rimasto molto attaccato alla sua regione d’origine, dove ritornava spesso. Il padre Giovanni era un pittore post-impressionista conosciuto.
Alberto Giacometti è morto a Coira l’11 gennaio 1966, in seguito a complicazioni cardiache. Quest’anno, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, in Val Bregaglia è prevista l’inaugurazione del Centro Giacometti.
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