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VD: incendio Glacier 3000, assolta responsabile ristorazione

Keystone-SDA

È stata assolta la donna accusata di incendio colposo in relazione al rogo che, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 2022, aveva devastato il ristorante costruito da Mario Botta sul Glacier 3000, nel comprensorio sciistico di Les Diablerets (VD).

(Keystone-ATS) Lo ha stabilito oggi il Tribunale dell’Est vodese a Vevey (VD). L’imputata, sulla quarantina, era la responsabile della ristorazione al momento dei fatti. Stando alla procura le indagini hanno concluso che a scatenare le fiamme che hanno divorato la struttura dell’architetto ticinese sono stati dei fornelli per fondue impilati, di cui uno ancora acceso.

Durante il processo, durato due giorni, il Ministero pubblico ha chiesto per la diretta interessata una pena di 30 aliquote giornaliere da 50 franchi, sospese con la condizionale. Tuttavia la corte di primo grado, nutrendo peraltro dubbi sull’origine del disastro, ha ritenuto che la donna non abbia mancato ai suoi doveri di prudenza non consultando le istruzioni per l’uso di dieci nuovi fornelli. Il procuratore ha già fatto sapere che presenterà ricorso in appello.

La ricostruzione

Secondo la ricostruzione di quanto accaduto fornita dal Ministero pubblico nel suo atto d’accusa, il serbatoio di plastica situato sul fornello non spento ha preso fuoco, poi l’incendio si è propagato agli altri e ai materiali combustibili situati nelle vicinanze. La procura vodese ha aggiunto che le istruzioni contenevano proprio un’avvertenza illustrata che intimava di non impilarli mai e la dicitura “Attenzione, pericolo di incendio a causa del serbatoio in materiale sintetico”, che, se rispettata, avrebbe potuto evitare la catastrofe.

Il membro del personale che ha riposto il fornello senza spegnerlo non è stato perseguito dalla giustizia. Quest’ultimo non era “informato né formato” sul modo di maneggiare tali apparecchi.

Il Ministero pubblico ha invece accusato la responsabile della ristorazione. All’epoca incaricata della gestione operativa e del personale, non si sarebbe “preoccupata della sorte di questi nuovi apparecchi”, consegnati poche settimane prima. Non ha quindi preso visione, né incaricato un subordinato di farlo, delle istruzioni per l’uso.

Restano dubbi

Il procuratore riteneva quindi che la donna avesse trascurato i suoi doveri di prudenza in materia di sorveglianza, istruzione o delega dei compiti che le incombevano. Argomentazioni che però il tribunale distrettuale non ha accolto con la sentenza odierna.

Stando alla corte, permangono in primis dei punti di domanda sulla causa esatta dell’incendio, il che depone a favore della ristoratrice, alla quale va concesso il beneficio del dubbio. Gli esperti non hanno infatti potuto del tutto escludere la pista del guasto tecnico, ha spiegato il presidente dell’istanza.

Inoltre, anche ammettendo che a scatenare le fiamme siano stati i fornelli accatastati, ha proseguito, “non si può ritenere che l’imputata abbia commesso una violazione colposa delle norme di sicurezza”. Il giudice ha pure annunciato che le compagnie assicurative Vaudoise e Axa, costituitesi parti civili, hanno rinunciato alle loro pretese.

“È un grande sollievo per la mia cliente, che ora può vedere il suo futuro professionale con chiarezza”, ha commentato a fine udienza l’avvocato della donna. La ristoratrice si era dimessa dal suo incarico la scorsa primavera, provata dalle incertezze legate al procedimento in corso nei suoi confronti.

Nuovo ristorante

Situata all’arrivo della funivia Glacier 3000, la struttura di Botta è andata in gran parte distrutta nel rogo del 2022. Il self-service al terzo piano, il ristorante al quarto e i macchinari degli ascensori sono stati completamente devastati dalle fiamme.

La funivia è invece rimasta intatta. Da notare che al momento dell’incendio sul posto non c’era nessun dipendente.

Nel novembre 2024 è stato inaugurato un nuovo ristorante, progettato dallo stesso architetto. Se l’aspetto esterno dell’edificio è rimasto praticamente identico, l’interno è stato ripensato. Il costo totale della ricostruzione è ammontato a 30 milioni di franchi.

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