The Swiss voice in the world since 1935

10 anni fa la strage del Bataclan, la Francia si ferma

Keystone-SDA

A dieci anni dagli attentati allo Stade de France, al Bataclan e nei locali del centro di Parigi, la Francia si ferma, Parigi ricorda.

(Keystone-ATS) Il 13 novembre 2015 resta il giorno più buio, l’incubo che durò 5 ore, il tempo dei raid sanguinosi degli jihadisti dell’Isis, dallo Stade de France ai bistrot, dove le raffiche di mitra colpirono a caso fra i clienti seduti ai tavolini. Per finire con la terribile carneficina del Bataclan, la sala da concerti dove 90 giovani furono uccisi mentre assistevano ad un concerto rock.

Tutti i parigini, nessuno escluso, ricordano nei particolari quella sera della quale non si riusciva a immaginare la conclusione. Ricordano dove si trovavano quando arrivarono le prime notizie, quali familiari e amici erano in strada, quindi a rischio. C’era Francia-Germania, amichevole di lusso, allo Stade de France, c’erano gli Eagles of Death Metal in scena al Bataclan. La serata era mite, i bar delle zone più amate dai giovani, il 10° e l’11° arrondissement, erano piene di ragazzi.

Alla fine, morirono in 132 sotto i colpi dei terroristi dell’Isis, 8 dei quali furono uccisi nelle azioni, perfettamente coordinate. Oltre 350 rimasero feriti, molti altri non si sono mai ripresi dal terribile shock. Dalle sirene della polizia che correvano ovunque, alle tv che trasmettevano immagini senza saper spiegare cosa stesse succedendo, gli eventi di quella sera restano senza precedenti a Parigi, che a 10 anni di distanza sottolinea di non voler dimenticare niente e nessuno di quelle tragiche ore.

I primi tre terroristi entrarono in azione allo Stade de France già pieno di tifosi, si fecero esplodere e il terribile boato fermò l’azione dei giocatori in campo. Morì il conducente di un pullman parcheggiato all’esterno dello stadio, nel quale i terroristi non riuscirono ad entrare. L’allora presidente, François Hollande, fu evacuato mentre a Parigi cominciavano gli attacchi.

Nel 10° arrondissement, i primi colpi di arma da fuoco, gente che fugge ovunque, sangue. I nomi dei locali colpiti si scolpiscono per sempre nella mente dei parigini, “La bonne bière”, “La belle Equipe”, “Le Carillon”. Ognuno racconterà la sua storia, chi era andato a festeggiare il compleanno di un amico rimasto ucciso dai terroristi, chi si trovava lì per caso, chi avrebbe dovuto esserci ed è stato salvato da un contrattempo.

Mentre le auto dei terroristi sfrecciano nei due popolatissimi arrondissement di Parigi seminando morte, la polizia circonda la sala da concerti Bataclan, dove tre terroristi, tre francesi reclutati dall’Isis nelle banlieue, aprono il fuoco sul pubblico mentre la band sta suonando. I sopravvissuti, feriti, nascosti o che hanno finto di essere morti, racconteranno scene di terrore durate tre ore, durante le quali ai momenti di aggressione contro gli spettatori presi come scudi umani, si alternarono le “trattative” con le teste di cuoio francesi. Durante le quali i tre terroristi proclamarono fra l’altro di volersi vendicare per i bombardamenti americani sulla Siria.

Poco prima di mezzanotte, le teste di cuoio sferrarono l’attacco, due dei terroristi si fecero esplodere attivando il giubbetto imbottito di esplosivi. La serata si concluse con una carneficina. Il presidente Hollande prese la parola poco prima di mezzanotte e si rivolse in diretta tv ai francesi: “È un orrore”, disse, dichiarando lo stato d’emergenza in tutto il paese e la chiusura delle frontiere della Francia. I terroristi che fecero parte dei commando del 13 novembre, rimasero uccisi in 13: tutti eccetto Salah Abdeslam, arrestato mesi dopo e condannato all’ergastolo. Le indagini portarono all’individuazione di reti di fiancheggiatori in Francia e in Belgio.

Dieci anni dopo, i parigini sono invitati – giovedì, nel giorno della ricorrenza – a portare qualcosa – un fiore, una candela, un messaggio – a place de la République. Il ministro dell’Interno, Laurent Nuñez, ha chiesto alle forze dell’ordine di aumentare la vigilanza nel timore di attentati, il presidente Emmanuel Macron commemorerà il tragico anniversario fermandosi in raccoglimento davanti ad ogni bistrot, al Bataclan e allo Stade de France.

Poi inaugurerà il “giardino della memoria del 13 novembre” sulla place Saint-Gervais, di fronte all’Hotel de Ville. Una cerimonia di un’ora e 40 minuti si svolgerà sotto la direzione artistica di Thierry Reboul, direttore d’orchestra con Thomas Jolly della cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici. Il tema sarà la musica, omaggio al “sentimento di festa” contro i quali si sono scagliati gli uomini dell’Isis. “Quando mi rivolsi in tribunale ai terroristi – ha ricordato in questi giorni François Hollande – dissi loro: ‘Guardate la differenza: voi avete attaccato, avete ucciso, avete assassinato persone innocenti. Noi vi giudichiamo, ma voi avete degli avvocati, avete il diritto, avete un processo. E quindi siamo noi ad aver vinto. Voi siete individui che hanno commesso l’irreparabile, noi siamo la democrazia. Che vince, che alla fine vince sempre”.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR